L’adolescenza è un periodo complesso, in cui il corpo cambia, il mondo interiore si agita e le emozioni sembrano travolgere i ragazzi in modo a volte incontrollabile. Ogni giorno, gli adolescenti affrontano sfide emotive che possono sembrare insopportabili, ma che sono anche fondamentali per la loro crescita. Se sei un genitore, un educatore o un professionista che lavora con i giovani, capire perché gli adolescenti vivono tutto in modo così intenso e come puoi essere di aiuto, è essenziale per poterli accompagnare in questo delicato periodo della vita.
Perché gli adolescenti vivono tutto in modo così intenso?
Durante l’adolescenza, il cervello dei ragazzi è in una fase di grande cambiamento, specialmente nelle aree coinvolte nella gestione delle emozioni. Le strutture cerebrali che si occupano di autocontrollo e pianificazione sono ancora in fase di maturazione, mentre quelle responsabili della ricerca di piacere e ricompensa sono particolarmente attive. Questo spiega perché gli adolescenti tendono a vivere con una maggiore intensità ogni emozione, reagendo spesso in modo esagerato rispetto alla situazione.
Per esempio, pensa a un ragazzo che riceve un’insufficienza a scuola. Per un adulto, potrebbe sembrare un evento non drammatico, qualcosa che si risolve facilmente con un po’ di impegno. Ma per un adolescente, quella che sembra una “piccola” sconfitta può scatenare un turbine di emozioni: delusione, paura del futuro, senso di inadeguatezza. A volte, un semplice voto basso può sembrare la fine del mondo per un giovane, che ancora non ha la maturità per mettere in prospettiva l’esperienza.
Le emozioni senza filtro e il loro impatto sui giovani
Molti adolescenti, quindi, vivono le proprie emozioni come se non ci fosse un filtro che le possa “addolcire”. Ogni sensazione è vissuta con una grande potenza, tanto che anche le emozioni più piccole possono sembrare travolgenti. Prendiamo, per esempio, la storia di Martina, una ragazza di 16 anni che, dopo una discussione con la sua migliore amica, si è chiusa in casa, piangendo per ore. La discussione, infatti, non era poi così grave. Ma Martina non è riuscita a vedere oltre il suo dolore immediato. La frustrazione di sentirsi tradita, il senso di impotenza, l’idea di perdere il legame con una persona importante sono diventate emozioni che l’hanno sopraffatta.
Per aiutare Martina, è stato necessario un lavoro di ascolto empatico e di aiuto per mettere in prospettiva la situazione. Parlare con lei, senza giudicarla, e aiutarla a capire che le emozioni intense sono normali in quel periodo della vita, è stato il primo passo. Per poi aiutarla a imparare a distinguere tra l’emozione del momento e la realtà, invitandola a riflettere su come risolvere la discussione senza che il conflitto fosse un evento catastrofico.
In questi momenti, un adolescente ha bisogno di sapere che può sentirsi visto senza che la sua esperienza venga minimizzata. Le emozioni non sono mai esagerate: sono semplicemente il modo in cui il giovane sta vivendo una fase di crescita.
Come possiamo aiutare gli adolescenti a gestire le emozioni?
Aiutare gli adolescenti a gestire le loro emozioni non significa “risolvere” subito i loro problemi, ma piuttosto accompagnarli in un processo di consapevolezza e crescita emotiva. È essenziale essere presenti, ascoltare senza giudicare e, soprattutto, fornire strumenti concreti che permettano di affrontare le emozioni con maggiore serenità. La cosa più importante è che ogni adolescente deve sentirsi supportato in modo attivo durante il suo percorso emotivo.
Un esempio concreto potrebbe essere il caso di Luca, un ragazzo che, dopo una brutta esperienza con un compagno di classe, ha iniziato a mostrare segni di ansia e di insicurezza. Luca si sentiva continuamente sotto pressione, come se ogni errore fosse qualcosa di irrimediabile. Dopo un incontro con un educatore, Luca ha iniziato a comprendere che i suoi sentimenti di ansia erano legati alla paura di non essere accettato. L’adulto, invece di minimizzare il suo disagio, lo ha accompagnato passo dopo passo a capire che sbagliare fa parte della crescita. Luca ha imparato a vedere gli errori come opportunità per migliorare, anziché come segnali di fallimento. Questo è un esempio di come, attraverso l’ascolto e il dialogo, un adolescente possa iniziare a comprendere meglio sé stesso e a gestire con maggiore consapevolezza la sua emotività.
La consapevolezza emotiva come strumento di crescita
Un altro esempio che può aiutare a comprendere come affrontare le emozioni adolescenziali riguarda il tema delle relazioni. Pensiamo a Carlo, un ragazzo di 17 anni che si trova ad affrontare il suo primo amore. Quando la sua ragazza lo lascia, Carlo si sente devastato. La sua tristezza è talmente intensa da non riuscire a concentrarsi su nulla, nemmeno sugli studi. In quel momento, non riesce a vedere oltre la fine della relazione. La sofferenza è accecante e la sua mente è invasa dalla convinzione che la sua vita sia finita.
In una situazione del genere, è fondamentale aiutarlo a riflettere su cosa stia realmente vivendo, a comprendere che l’intensità del dolore è una reazione normale a una separazione, ma che non definisce la sua vita. Il lavoro di supporto consiste nel rassicurarlo che il tempo aiuterà a guarire le ferite emotive e che ogni esperienza, anche se dolorosa, è parte di un processo di crescita personale. Carlo, con il giusto sostegno, ha imparato a capire che la fine di una relazione non significa la fine del mondo, ma solo un capitolo che si chiude per fare spazio a nuovi inizi.
L’importanza della pazienza e del sostegno continuo
Infine, la pazienza è una virtù fondamentale. Non si può forzare un adolescente a superare le sue difficoltà emotive con rapidità. Ogni giovane ha il proprio tempo per affrontare le difficoltà e per elaborare le proprie esperienze. È necessario essere presenti, senza forzare le soluzioni o minimizzare i sentimenti. Ogni adolescente ha bisogno di sapere che, anche nelle situazioni più difficili, ci sono persone pronte ad ascoltarlo e a sostenerlo.
Il caso di Giulia, per esempio, dimostra quanto sia importante offrire supporto a lungo termine. Giulia, dopo una lunga serie di conflitti con i suoi genitori, era diventata sempre più introversa e rifiutava ogni tipo di comunicazione. Il lavoro con una figura di riferimento ha richiesto tempo, ma, giorno dopo giorno, Giulia ha iniziato a riaprirsi, parlando delle sue emozioni e dei suoi pensieri. Il percorso è stato lento e a volte faticoso, ma alla fine Giulia è riuscita a riconnettersi con sé stessa e con la sua famiglia, grazie a una rete di sostegno stabile e presente.
Per concludere: crescere insieme, passo dopo passo
L’adolescenza è una fase della vita in cui ogni emozione sembra amplificata, ma questa intensità non è un ostacolo, bensì un’opportunità di crescita. I giovani hanno bisogno di comprendere e gestire le loro emozioni per imparare a vivere in modo equilibrato e consapevole. Il nostro ruolo, come adulti, è quello di offrire loro gli strumenti necessari per affrontare queste sfide emotive, accompagnandoli con empatia e pazienza. Solo così possiamo aiutarli a trasformare le tempeste emotive in risorse, preparandoli ad affrontare la vita con maggiore serenità e consapevolezza.
Dott.ssa Claudia Passanante
Psicologa Clinica e Strategica
“per fondazione Anna e Marco” https://annaemarco.it/”
