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Storia di Anna e Marco Ets: la non-profit che controlla una holding profit

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore del 18 dicembre 2023

Un ente del terzo settore può controllare una o più società profit, detenendone l’azionariato e reimpiegando gli utili per attività ad alto valore sociale? Soprattutto, lo può fare se questa società, in forte crescita, ha l’ambizione di quotarsi sul breve periodo in borsa?
È la domanda che si è posto, qualche mese fa, Angelo Lazzari, un imprenditore bergamasco, a capo del gruppo FinD, operativo da anni nell’ambito dei servizi innovativi per il comparto finanziario, con una forte attenzione al legarne verso l’economia reale. La risposta è racchiusa nella strada, innovativa, che Lazzari sta percorrendo a seguito della Fondazione non-profit Anna e Marco Ets, iscritta al RUNTS (il registro nazionale degli enti che operano nel terzo settore) e nata con l’obiettivo di realizzare una serie di strutture di accoglienza diffusa, uno per ogni capoluogo di provincia in Italia, destinate in modo specifico al supporto temporaneo di ragazzi adolescenti in difficoltà. «Da imprenditore – spiega Lazzari – ho sempre vissuto la
finanza come un mezzo per il supporto alla crescita e allo sviluppo di impresa, e non viceversa. La mia idea di ricchezza, infatti, si basa non solo sui capitali economici, ma anche e soprattutto sui capitali umani, sociali e spirituali. L’idea di una Fondazione che controlla una holding profit, trasformando gli utili in valore per attività di beneficienza, è il culmine e la sintesi estrema di questo ragionamento».
Prima azione concreta della Fondazione è quella di costruire nel breve la prima struttura di ospitalità temporanea nel quartiere del Giarnbellino di Milano. «Ci rivolgiamo ai giovanissimi che vivono via da casa, le “stelle di periferia” che, per vari motivi, sono in difficoltà o in fuga. Il nostro impegno vuole essere quello di offrire una mano tesa, che non giudica, in quell’attimo fatale in cui la scelta è fra il baratro e la salvezza».
Per dare sostanza al desiderio, Lazzari ha dunque apportato alla Fondazione la maggioranza delle sue quote di partecipazione societaria nel Gruppo FinD, che raggruppa in holding FinDelivery, una sorta di “Amazon Finanziario”, dove ogni risparmiatore può comprare, in pochi click, qualsiasi strumento finanziario; l’Altro Testamento, realtà dedicata alla raccolta delle video-volontà digitali; Vis-a-Bit, servizio di videofirma; FD-Fiduciaria Digitale per amministrare tutto – e meglio – grazie a una esclusiva modalità video. «Solo se il Gruppo FinD genererà ritorni finanziari forti e crescenti ai suoi azionisti, si potrà garantire alla Fondazione risorse economiche in modo continuativo e indipendente – spiega Lazzari – “Ma con il nostro esempio, ciò che ci proponiamo di fare anche con l’aiuto di Partner 240RE, è anche dare un esempio concreto che
sia capace di generare a cascata un circolo virtuoso capace di contaminare la cultura degli imprenditori. In particolare, a fronte del fatto che i dati ci indicano come circa il 12% delle imprese italiane non abbia eredi, ci pacerebbe sensibilizzare i proprietari di queste realtà a considerare una terza via per mettere ciò che hanno generato in una vita a servizio della società del futuro»

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